Racconti di strapon la prima esperienza
Sono un uomo sposato, da sempre attirato da tutte le sfaccettature che il sesso offre. Fondamentalmente curioso per carattere, ho cercato di esplorare nel passato tutte le varie nicchie della sessualità, non fermandomi mai nel ricercare nuove sensazioni che potessero “amplificare” il mio piacere, e quello delle mie partner.
Nella mia vita ho praticato il sesso in ogni forma e in ogni luogo, sono stato schiavo e padrone, ho scopato con singole e coppie, ho tradito la mia donna e forse da essa sono stato tradito, ho goduto al chiuso ma anche all’aperto, ho cercato insomma di dare il massimo, con la consapevolezza che la vita è troppo breve per fermarsi dinanzi ai canoni imposti dalla società.
Mai ho avuto approcci però con il mio sesso, non giudico chi cerca il “piacere omo” ma fino a questo momento non mi è capitato mai di essere attratto da un “bigolo di carne”. Ultimamente una fantasia si era impossessata però della mia mente, fantasia che mi vedeva “abusato da una donna”. Non intendo essere a “disposizione” di una padrona o di una amante, intendo proprio essere “scopato da una femmina“, femmina che nella mia mente doveva farmi provare ciò che significava “essere cavalcato”. Era avvenuto per sbaglio, un giorno in cui con la mia lei stavamo guardando un porno su internet, i nostri occhi furono attirati da una scena in cui la lei di una coppia usava uno “strap on”. Quest’ultimo non è altro che un pene di plastica “indossabile” tramite un imbracatura, cosa che permette alla donna di assumere le sembianze anatomiche di un uomo. La particolarità insita del vedere una figa, scopare una sua simile mi fece andare fuori di testa. Guardai la scena più volte, i miei occhi estasiati si appuntavano sul seno delle due amanti, vedevo le tette di entrambi ballonzolare in maniera eccitantissima, una “spingeva e l’altra riceveva”, entrambe ansimavano, cosi come entrambe raggiunsero all’unisono l’orgasmo. Dalla mia bocca sfuggi un gemito, gemito subito raccolto dalla mia donna, che conoscendomi mi domandò: “da una donna ti faresti scopare nel culo vero?”, il mio semplice “si”, unito ai miei occhi probabilmente la convinsero a tentare un “nuovo gioco”.
Dopo qualche settimana, notai un maggiore coinvolgimento della mia lei nei confronti del mio buchino. Sempre, nel passato la mia donna aveva titillato il mio di dietro, a volte con la lingua, altre volte con un dito, qualche volta fugacemente, altre volte perdendoci più tempo, erano tocchi che mi davano sempre una “scarica di elettricità”, elettricità sottolineata dalla magnifica erezione che ne conseguiva. Il mio sospetto era che lei sapesse che la cosa mi piaceva, e che riservasse quegli attimi quando aveva una particolare voglia di essere scopata in “maniera rude”. Ultimamente i tocchi aumentarono, non passava sera che il dito della mia lei non “forzava” il buchino, nel mio inconscio pensavo che era un nuovo modo di giocare, un modo che non faceva altro che amplificare il piacere.
L’altro ieri rientrando dal lavoro, notai che c’era una “strana aria” a casa. La tavola era apparecchiata come succede per le grandi occasioni, in cucina c’era il mio piatto preferito, nell’aria il profumo di candele profumate. Che c’era qualcosa di strano lo vidi guardando gli occhi della mia donna, brillavano di una “luce particolare”, luce che di solito aveva quando “aveva voglia”. Non dissi nulla, ma già pregustai la serata, feci una doccia e mi accomodai a cenare. La conversazione andò avanti allegramente, aiutata da un buon bicchiere di rosso, nella mia mente già vedevo la mia donna a “pecora”, per offrirmi il suo culo, cosa che succedeva solamente nelle grandi occasioni. Arrivammo al dolce e lei si alzò, andò in cucina e prese un piccolo pacchetto, e con un sorriso birichino me lo porse dicendomi: “è per te amore mio, spero ti piaccia”, lo aprii incuriosito, era uno “strap on”. Un culo sarebbe stato offerto, ma sarebbe stato il…mio.
Mi domando semplicemente “vuoi?”, il mio “si” fu spontaneo, segno della voglia che avevo nell’essere “preso” dalla mia donna e giocare all’inversione dei ruoli.
Mi prese per mano e mi porto in camera, aveva preparato tutto. Dal comodino prese una crema lubrificante, si spogliò e indosso l’attrezzo, mi spogliò e mi mise sulla pancia, incastrò un cuscino in maniera da “esporre” il mio culo, apri l’anta dell’armadio e fece in modo che le nostre figure fossero inquadrate dallo specchio interno, abbassò la luce e inizio a leccarmi sulla schiena. Sentivo l’eccitazione crescere dentro di me, la sua lingua si fermava sempre più spesso sulle natiche, le sue mani “forzavano” i miei glutei, avvicinandosi a quel buchino che da li a poco avrebbero ospitato l’attrezzo che aveva tra le gambe, e che adesso mi sembrava grossissimo. Attendevo con curiosità “gustandomi” ogni istante, senti le sue dita esplorare l’interno del mio corpo, ebbi la consapevolezza della crema che avrebbe agevolato l’introduzione dello “strap”, e poi alla fine sentii la punta dell’attrezzo “forzare la mia apertura”. Mi irrigidii, e senti la sua voce dirmi di rilassarmi, cosi feci chiudendo gli occhi e aspettando.
Lo strapon avanzava dentro di me con una lentezza esasperante, centimetro dopo centimetro si faceva strada dentro il mio culetto, fino ad allora mai “abusato”. Arrivato al termine della lunghezza, la sentii dare l’ultimo colpo, poi inizio il movimento di “va e vieni”. Avvertivo la plastica lubrificata dalla crema andare avanti e indietro con facilità, apri gli occhi e dallo specchio vidi i nostri corpi uniti, cosi come vidi le sue tette che si muovevano seguendo il ritmo delle spinte che dava. Era un’esperienza magnifica, un esperienza mai provata fino ad allora, che mi stava però portando ad un orgasmo mai sperimentato. Sentii il piacere crescere dentro di me come una marea, il mio cazzo veniva stimolato dal “va e vieni” e alla fine esplosi come un vulcano, urlavo come un ossesso chiedendo alla mia lei di continuare, ero in un “estasi mentale” che mi accomunava a quelle “femmine da letto” che tante volte avevo avuto a disposizione. Ero per quel giorno la “femmina da letto” della mia compagna, una compagna che mi stava scopando divinamente.
Venne anche lei, le nostra urla si mischiarono, i nostri umori si confusero, rimanemmo esausti sul letto, personalmente felice di essere entrato nel novero di quegli uomini scopati… dalla loro donna.
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