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Il pegging: di cosa si tratta
Il pegging rappresenta una nuova concezione di sesso poiché durante questa pratica una donna ha un ruolo attivo sull’uomo, penetrandolo analmente attraverso un accessorio con dildo denominato strapon.
Il pegging garantisce un piacere estremo sia nell’uomo che nella donna, tramite l’utilizzo dello strapon che può contare su un imbracatura che lo rende saldo e confortevole.
Per garantire tuttavia la migliore piacevolezza nella pratica del pegging conviene effettuare una lubrificazione sia sulla zona anale sia sul dildo dello strapon, ognuna tramite un lubrificante apposito.
Dopo può iniziare l’atto sessuale vero e proprio con la donna che penetra l’uomo fino a sentire i glutei di lui sull’inguine. La penetrazione deve iniziare preferibilmente con la massima cautela per poi procedere in maniera sempre più intensa.
Strapon: il raggiungimento del piacere
Quando viene utilizzato da una donna su un uomo, lo strapon può permettere un orgasmo anale su quest’ultimo grazie alla simulazione derivante dalla pressione sui glutei e sull’internet a della prostata.
Il piacere può diventare anche congiunto grazie agli strapon con doppio dildo, in cui uno penetra analmente l’uomo e l’altro penetra la vagina della donna, in entrambi i casi con un meccanismo appropriato e progettato per donare il massimo piacere.
All’interno della pratica del pegging la donna può inoltre aumentare il proprio piacere tramite una simulazione effettuata anche con un ulteriore vibratore da porsi tra il clitoride e il dildo.
Il pegging nella cultura
La pratica del pegging viene vista, sotto l’ottica di alcune visioni orientali, come un atto che rende equità e fortuna sia per il soggetto attivo (ossia la donna) sia per l’uomo che diviene in questo caso soggetto passivo e che viene rappresentato come figura che si concede.
La trasgressione e la maggiore eccitazione che viene esercitata all’interno della pratica del pegging è derivante nella sua massima parte anche dalla visione generale che viene data all’atto del sesso anale, associato spesso a una concezione di rapporto omosessuale. Il tabù che viene infranto viene visto come una fonte intensa di piacere da parte di molte coppie eterosessuali, che vivono il pegging quindi come una infrazione delle regole comuni.
Pegging: nascita della parola
Il termine “pegging” è stato coniato in seguito a un concorso indetto nel 2001 da Dan Savage, un rinomato opinionista di pratiche sessuali e di tematiche sull’eros.
Il brillante Dan, omosessuale e attivista LGBT lanciò l’iniziativa all’interno della rubrica da lui tenuta su thestranger.com, chiedendo agli utenti di proporre un termine consono a definire un rapporto sessuale tra uomo e donna dove vengono invertiti i ruoli e in cui lei penetra lui grazie allo strip-on, un particolare dildo con imbracatura simulante un pene.
Dall’inizio del concorso a poche ore dopo sono molte le parole che vengono proposte, ma in particolare sono tre quelle che risaltano: “punt”, “bob” e “peg”. Vincerà nettamente quest’ultimo termine con diverse migliaia di voti di differenza, e da cui verrà tratto appunto “pegging”.
Pegging, una nuova pratica audace e suadente
La diffusione del pegging sta avvenendo in maniera massiccia in questi ultimi anni fino al punto da essere protagonista nel mondo dei film porno, soprattutto con un grande successo commerciale di massa negli Stati Uniti d’America.
Non solo film porno, comunque: alla pratica del pegging è stata dedicata una serie di studi e teorie da parte di praticanti ed esperti.
Non a caso comunque i primi filmati e libri tesi a istruire uomini e donne sul pegging sono risalenti agli anni 70.
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