Piacere e sesso non sempre si sono accompagnati.
Prima, soprattutto per le donne, l’orgasmo era qualcosa non da desiderare e cercare, ma un caso fortuito, inspiegabile e spesso non replicabile. Oggi non è più così. Oggi entrambi i sessi possono conoscere il piacere. Il coito non è più una routine, un dovere, un atto finalizzato alla procreazione, ma un viaggio nel corpo dell’altro.
Adesso finalmente si parla e si vive il sesso in maniera più naturale, meno bigotta e furtiva di qualche tempo fa. Così, sono comparsi all’orizzonte tutta una serie di aiuti per questa piacevole attività ludica. Dapprima si vendevano in sexy shop nascosti nei meandri delle città, fra le strade più buie e anonime. Ora i sexy shop sono ovunque, in bella vista, accattivanti con le loro vetrine. Falli, manette, vibratori, strapon, non sono più patrimonio per pochi. Ma che cosa sono esattamente? Come si usano? Come sono fatti? Per quanto riguarda i falli, le manette e i vibratori, finalità e uso sono abbastanza deduttivi; quello che desta più curiosità è lo strapon, ovvero il fallo indossabile per la donna e per l’uomo.
Indice
- 1 Lo Strapon: cenni storici
- 2 TIPI DI STRAPON
- 3 IL PIACERE DI DOMINAZIONE PER LA DONNA
- 4 IL PUNTO L ED IL PIACERE PROSTATICO
- 5 IL GIOCO DELLE PARTI
- 6 RISVOLTI PSICOLOGICI
- 7 DISCRIMINAZIONE DELLA PENETRAZIONE ANALE MASCHILE
- 8 LO STRAPON SALVA MATRIMONI
- 9 LA GIOIA DELLA DIVERSITÀ
- 10 DIFFUSIONE E NASCITA DEL PRIMO SITO A TEMA
Lo Strapon: cenni storici
Prima dello strapon c’era il dildo: era un oggetto a forma di pene, utilizzato dapprima con funzione artistica o religiosa. Era fatto di pietra o di osso, come quelli ritrovati in Aquitania (Francia), alle Gorges d’Enfer (Gole d’inferno), risalenti addirittura al paleolitico. Ma sono stati ritrovati anche dildi di 4 mila anni fa, come quello verde in pietra di giada, che oggi si trova al Museo dell’Antica Cultura Sessuale Cinese a TongLi, la Venezia d’Oriente nei pressi di Shangai. Il primo fallo mai esistito è stato ritrovato nel 2005, risale addirittura a 28 mila anni fa; è in pietra levigata, ed era collocato nella caverna di Hohle Fels, in Germania.
Lo strapon o strap-on è l’evoluzione del dildo. Entrato nel commercio agli inizi del 900′, nasce per il mercato dei sex toys lesbici: il fallo sorretto da un’imbracatura o da una mutanda non ha bisogno dell’utilizzo delle mani – come con il dildo – e permette maggiore agilità nei movimenti, nonché una percezione del membro come parte del corpo.
A partire dagli anni 90′ l’uso dello strapon ha ampliato il suo mercato: adesso quest’oggetto viene utilizzato anche dalle donne eterosessuali per penetrare analmente il loro partner (la pratica viene chiamata pegging), o lo utilizzano gli uomini eterosessuali impotenti o con peni di ridotte dimensioni (in quel caso lo strapon ha una cavità nel dildo dentro la quale si inserisce il proprio fallo).
TIPI DI STRAPON
Com’è facile immaginare questo allargamento di orizzonti dell’uso dello strapon ha fatto sì che si commercializzassero sempre più nuove tipologie di fallo indossabile. È un settore in costante crescita, che ormai abbraccia persone di ogni orientamento sessuale, età ed estrazione sociale.
Le tipologie di strapon sono molteplici: c’è lo strap-on con cintura indossabile, ha un gancio nel quale si può inserire qualunque tipo di fallo si scelga. Il suo punto di forza è proprio questo: la possibilità di cambiare, utilizzandone di diverse dimensioni, colori, materiali, che vengono agganciati nell’anello circolare della cintura.
I movimenti dello strap-on sono sicuri perché sostenuti da cinghie. C’è il classico strapon con mutande o cinghie, di misure variabili, vibrante o meno, ma una volta scelto il modello non si può variare la misura. L’unico modo per adattare questo modello a variabili esigenze è quello di acquistare una prolunga fallica, un rivestimento di gomma o lattice per il vostro strapon, cavo, che consente di aumentarne le dimensioni.
È una soluzione sconsigliabile però, perché con l’attrito e la pressione la prolunga fallica tenderà a staccarsi dallo strapon. Un altro tipo di strapon molto utilizzato è quello doppio: mentre si penetra si viene penetrati a propria volta. È perfetto per il piacere sessuale perché oltre all’eccitazione dell’atto in sé e dello sfregamento del clitoride sulla cintura dello strap-on, c’è anche quello di avere un fallo inserito nella propria vagina. Ci si sente completamente avvolti dal piacere.
Ma il modello più all’avanguardia di strap-on è il feeldoe: è uno strapon indossabile senza bisogno di cinture o mutande, doppio, spesso acquistabile con vibrazione. Il fallo è sostenuto dai muscoli vaginali della donna, che ha a sua volta un altro pene più piccolo inserito. È perfetto per un contatto più intimo e realistico, ed è il massimo che si possa trovare nel commercio degli strapon. La scelta di un modello o di un altro è un processo delicato e personale che deve comprendere le predilizioni di entrambi i coniugi, ma anche le possibili attitudini personali. Inoltre è bene accompagnare l’uso di questi strap-on a lubrificanti e preservativi per evitare fastidi durante la penetrazione ed essere sicuri di non provare dolore.
IL PIACERE DI DOMINAZIONE PER LA DONNA
Lo strapon piace moltissimo alle donne e non è così difficile immaginarne le ragioni. In una società maschilista nella quale spesso la donna è relegata a un ruolo di sottomissione, perfino quando non appare palesemente, l’utilizzo dello strapon la fa sentire per la prima volta dominatrice.
Dal punto di vista psicologico è il non plus ultra: anziché essere dominata, finalmente domina. Il senso di potere che l’uso dello strapon consente è inedito, vertiginoso. Molte donne spesso hanno questa fantasia, ma per timidezza, remore morali non la esprimono.
Tuttavia difficilmente una donna iniziata allo strapon si troverà male, anzi, il più delle volte diventa per lei una pratica consueta nei rapporti sessuali. Senza alcuna distinzione di orientamento sessuale lo strapon piace sempre alle donne proprio perché sono abituate a trovarsi sempre nel ruolo di sottomissione, che sia fisico o non.
IL PUNTO L ED IL PIACERE PROSTATICO
E gli uomini che piacere possono ricavare dallo strapon? È un gioco che coinvolge solo il desiderio femminile? Per niente, l’uomo può avere orgasmi del tutto nuovi grazie allo strapon. Questo gioco coinvolge l’uomo quanto la donna, e riesce a regalare ad entrambi sensazioni inedite.
Bisogna innanzitutto sfatare lo stereotipo dell’uomo che è gay se gode venendo penetrato. È un luogo comune e anche piuttosto bigotto. Il piacere maschile è raggiungibile anche con la penetrazione anale, ed è una stimolazione totalmente differente. Infatti così come la donna ha il suo punto G, l’uomo ha il punto L.
No, non è un modo per giocare con le lettere dell’alfabeto! Il punto L è una zona tra i testicoli e l’ano, all’altezza del perineo, che se stimolata opportunamente regala orgasmi intensissimi.
A scoprirlo è stata la sociologa e psicoterapeuta Elisabetta Leslie Leonelli, che l’ha descritto nel suo libro Coccole & Carezze. Il punto L può essere stimolato sia attraverso il sesso orale: si deve succhiare il pene cercando di sollecitare il tubicino dell’uretra, per farlo bisogna andare a ritmo, interrompendo e riprendendo con velocità crescente.
Ma il non plus ultra per la stimolazione del punto L è proprio la penetrazione anale, che permette di focalizzarsi meglio sulla zona interessata da questo punto. Il piacere prostatico ancora ai giorni nostri è per molti un tabù, segno di effeminatezza, ma in realtà tutti gli uomini che si sono spinti nella sperimentazione con le proprie compagne, hanno goduto (sotto ogni punto di vista) del pegging.
IL GIOCO DELLE PARTI
Appare dunque molto chiaramente che essenziale per l’utilizzo dello strapon è la capacità di saper giocare con leggerezza, senza schemi mentali e paure effimere. Bisogna essere capaci di buttarsi nel gioco delle parti senza paura di invertire i ruoli consueti, sdoganando le proprie idiosincrasie, i propri feticci culturali. Saper essere lo ying e lo yang, senza disconoscere la propria femminilità e mascolinità. Infatti moltissime filosofie orientali antiche parlano proprio di questa capacità umana di essere doppio, e per questo più completo.
La sessualizzazione di genere che si vive fin dall’infazia costringe le persone in ruoli stereotipati che nulla hanno a che vedere con la natura profonda di ognuno di noi. Oltre il maschile e femminile, c’è la persona, che in quanto tale vive contraddizioni e pulsioni variabili e variopinte.
Avere la libertà di utilizzare lo strapon e fare del pegging con il proprio partner è un modo per liberarsi di queste ancore e divertirsi acriticamente.
RISVOLTI PSICOLOGICI
L’utilizzo di uno strapon e il pegging spesso sono visti come trasgressione, bollati con un marchio incancellabile. Ma che cos’è veramente la trasgressione?
Etimologicamente il significato di questo termine è andare al di là, dall’origine latina composta di trans – al di là-, e -gradi- andare, camminare. Quindi nient’altro che un superamento delle consuetudini, del limiti, che vengono imposti dalla società coeva. Il filosofo Diogene il Cinico (IV secolo) – uno dei fondatori della scuola cinica – era solito masturbarsi in pubblico, e non fu di certo incarcerato per questo. Ecco dunque come varia il senso della trasgressione di epoca in epoca.
Per il padre della psicoanalisi Sigmund Freud il piacere sessuale anale è esclusivo della fase di formazione del bambino, da adulto non può esserci. Eppure il sesso anale è una pratica che tantissime coppie svolgono abitualmente senza alcun tipo di fissazione nella fase anale dello sviluppo infantile.
Nel suo libro “Tre saggi sulla teoria sessuale” Freud nel 1905 esprime un concetto rivoluzionario che ancor oggi viene ripetuto (anche erroneamente) e spesso funge da pseudo giustificazione a teorie maschiliste. Secondo il grande psicoanalista le donne sviluppano un’invidia del pene nella fase fallica dello sviluppo, poiché vedono le differenze anatomiche con l’altro sesso. Per lui infatti l’organizzazione genitale del bambino ha alla base un unico genere: quello maschile.
Quindi le bambine non essendo fornite di pene, ne provano invidia, perché si percepiscono come mutile, come se fosse loro mancato un pezzo, e vedono nel clitoride lo stigma, il segno di questa mancanza. Successivamente durante la pubertà la bambina scoprirà la sua vagina, ma i segni psichici della sua invidia penis resteranno in lei come un marchio di inferiorità, una mancanza mai sanata. Paradossalmente, nonostante questa non sia una delle più felici e veridiche teorie di Freud, ha avuto un largo seguito perché sarebbe una spiegazione psicologica dell’aggressività femminile verso l’uomo, e a sua volta della misoginia di quest’ultimo.
Nonostante queste teorie siano state confutate e superate, ancor oggi c’è chi le utilizza come una bandiera. Ma nella sfera intima di ognuno, quando i veli ed i vestiti cadono, le teorie psicoanalitiche lasciano il tempo che trovano, perché si entra nel regno della percezione dell’altro. Infatti la trasgressione, l’osare laddove non si sapeva di potersi spingere, è un grande incoraggiamento per la libido. L’eccitazione del nuovo, del diverso, del limite superato, è mentale e fisica, riesce a coinvolgere totalmente la persona.
DISCRIMINAZIONE DELLA PENETRAZIONE ANALE MASCHILE
In un’ottica censoria, del giusto o sbagliato, bianco o nero, fuori o dentro, a perderci sono tutti: uomini e donne. Il pegging è stato discriminato nel corso del tempo attribuendo agli uomini delle caratteristiche di virilità schematiche e bigotte. In Grecia ad esempio non c’erano di questi problemi: gli uomini erano liberi di penetrare ed essere penetrati senza discriminazioni. Con l’introduzione del cristianesimo la sessualità ha assunto dei connotati completamente differenti.
Ma oggi, che viviamo in una società laica, certe convinzioni è bene che si scardinino, per il piacere di tutti. Molte teorie di genere spiegano dettagliatamente come il bambino e la bambina vengano condizionati verso un tipo di responsabilità nelle scelte che compiono, che nulla ha a che vedere con la naturalità delle loro intuizioni e attitudini.
E tutto questo condizionamento – più o meno voluto – fa sì che si creino adulti bloccati in schemi e dinamiche che per quanto apparentemente possano sembrare un modo ordinato e preciso di gestire le cose, in realtà spesso sono solo causa di frustrazione e sofferenza.
LO STRAPON SALVA MATRIMONI
Nella congerie di drammi familiari, divorzi, rapporti di coppia più o meno disfunzionali, una sana attività sessuale è una chiave di volta indispensabile per ogni relazione.
Quando si vive un rapporto di lunga durata spesso si tende a incancrenirsi nella solita routine, domestica, ma anche intima. Si fa un sesso mediocre e veloce. Così iniziano i problemi, le distrazioni al di fuori del rapporto, e spesso si arriva alla fine, anche quando non viene formalizzata in un divorzio.
La prima immancabile domanda di ogni terapista di coppia è sulla frequenza e la qualità del rapporto sessuale. È sempre la base e il sintomo stesso di un malessere o nei casi fortunati, benessere. In quest’ottica va inserito l’uso dello strapon: rinnovamento del rapporto.
L’utilizzo di uno strapon può sembrare solo un mero diversivo, ma invece va a toccare punti sensibili di ogni rapporto. Cosa c’è di più delicato del ruolo di potere all’interno della coppia? Spesso è proprio lì che si annidano tutti i problemi irrisolti. Fare sesso con uno strapon significa abbandonarsi completamente all’altra persona, proprio per chi è abituato invece a svolgere un ruolo attivo e dominante.
Lo strapon diventa il segno tangibile di un ribaltamento completo, di un cambiamento rivoluzionario nelle dinamiche personali. Entrambi i partner nell’inversione del ruolo troveranno l’altro, perché percepiranno sensibilmente ciò che finora hanno fatto provare. È un modo non solo fisico di mettersi nei panni dell’altro, ma soprattutto psicologico, e può diventare un momento di grande riflessione e unione spirituale con l’altro/a. Più di ogni sex toys, lo strapon ha un potere deflagrante e rinnovatore, perché permette di giocare completamente con la percezione di sé e dell’altro consueta. Una coppia che utilizzerà lo strapon per la prima volta si scoprirà diversa, si aprirà a nuovi orizzonti e legami interni.
Fare l’amore con lo strapon avrà una carica di complementarietà e abbandono mai provata prima.
LA GIOIA DELLA DIVERSITÀ
È chiaro quindi che non c’è nessun rischio nell’utilizzare lo strapon e nello sperimentare il pegging per la prima volta. La sessualità è un meraviglioso oceano, ricco di straordinarie creature. Sarebbe veramente limitante e triste rinchiudersi nelle quattro o cinque cose conosciute (ma spesso anche meno).
Usare uno strapon non è qualcosa da nascondere, praticare il pegging non vuol dire essere gay. Un uomo che riesce a farsi sottomettere fisicamente, che non teme il potere femminile della donna, non è meno uomo, anzi!
Nessuno di noi è uguale all’altro, non siamo delle macchine costituite da bulloni e ingranaggi, siamo esseri complessi e stratificati.
La diversità di ciascuno non è qualcosa da temere, anzi. È nell’incontro delle differenze che si cresce, si matura. Fare sempre la stessa cosa annoia e alla lunga porta un rapporto all’inevitabile fine. Bisogna viversi le proprie diversità e lasciare all’altro la possibilità di fare altrettanto, solo così si potranno avere rapporti sani e soddisfacenti.
DIFFUSIONE E NASCITA DEL PRIMO SITO A TEMA
Nella variegata offerta di siti internet è molto difficile trovare dei luoghi in cui si possa conoscere maggiormente l’argomento strapon.
Spesso perlopiù si trovano link a negozi online, annunci o siti porno.
Da qualche tempo è online un sito (straponamatoriale.com) che è diventato in breve un punto di riferimento per tutti gli amanti dello strapon e del pegging. È possibile ritrovarvi una vera e propria comunità online, con racconti di esperienze vissute, fantasie, e articoli utili per conoscere meglio queste pratiche. È possibile parteciparvi attivamente scrivendo, commentando, oppure semplicemente leggendo sull’argomento.
Gli articoli variano dalle implicazioni psicologiche del pegging alla scelta di uno strapon. È possibile trovare lì un luogo protetto in cui capire e scoprire le molteplici implicazioni e applicazioni dello strapon. Sicuramente è una meta ottimale per chi approda per la prima volta in questo mondo dei sex toys, perché a volte manca proprio una guida per capire meglio con che cosa si ha a che fare, e anche come utilizzare al meglio i propri giocattoli. Il sito è anonimo e ricco di contenuti: perfetto per sta iniziando.
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