Un incontro inaspettato
Stivali di pelle nera, corsetto di pelle e frustino alla mano. La mia Padrona mi domina fisicamente e mentalmente e non riesco a fare a meno di prostrarmi ai suoi piedi sperando me li faccia leccare.
Sono passati poco più di due mesi da quando Valeria è passata dall’essere un’amica a Padrona della mia vita.
Ci siamo incontrato sul più grande sito dedicato al Pegging e quasi cadevo dalla sedia quando ho riconosciuto il profilo di Valeria.
I primi tempi non sapevo come dirglielo, troppo intimidito e impaurito dal contesto.
E se non fosse stata lei? Se qualcuno le aveva rubato le foto? Come spiegarle in tal caso il motivo per cui gironzolavo su un sito per amanti del Pegging?
Curiosa com’era sarebbe andata di corsa a cercare info su internet.
Decisi quindi di farle una domanda a inganno, conscio che se mi avesse dato una precisa risposta allora avrei avuto la sicurezza matematica che era lei.
Così feci ed ebbi la prova: era Valeria.
Cominciammo a chattare per diversi mesi, diventando pian piano il suo cagnolino, fino a quando le chiesi un incontro e lei accettò.
Quasi sveniva quando mi vide e seppe che il su cagnolino prediletto ero io.
L’imbarazzo passò quasi subito perché volevamo entrambi la stessa cosa e scacciamo la vergogna con un sorriso e la promessa velata di divertirci.
Stavo pensando a questo inizio mentre la Padrona mi frustava quando all’improvviso ci fu il silenzio.
‘Sei stato bravo cane, in questi mesi hai sopportato senza un lamento e adess meriti un premio. Da cane passerai a cagna’- mi disse.
La cagna della Padrona
Mi fece mettere a quattro zampe quando sentì i miei occhi velarsi di nero. Mi aveva messo una benda affinché io non potessi vedere né sapere in anticipo le sue azioni. Tutto questo mi eccitava e mi impauriva leggermente ma sapevo di potermi fidare ciecamente.
Sentivo il ticchettio dei suoi stivali allontanarsi e avvicinarsi, mi stava punzecchiando e ci riusciva alla perfezione.
All’improvviso sentì qualcosa di duro premere sulle mie labbra.
<Succhia, cagna, succhia!> aveva indossato lo strap-on e io cominciai a leccare e succhiare, mentre sentivo l’eccitazione montarmi follemente.
Dopo aver praticato una fellatio a regola d’arte la sento staccarsi dalla mia bocca.
la sua voce era droga e io volevo sentirla ancora e ancora…
La sentì dirigersi verso il mio sedere, immacolato e privo di peli come mi aveva ordinato. Lo accarezzò a lungo, spuntando sul mio ano per lubrificarlo ancor di più e potermi penetrare con facilità.
Introdusse una piccola parte di dildo e io protesi i miei fianchi verso di lei.
Ero semplicemente vogliosa di lei e del suo strap-on.
Inarcai la schiena offrendole il mio sedere e lei accettò l’invito, dandomelo tutto. Fino alla fine.
Piacere all’ennesima potenza.
Mi prese dolcemente, poi sempre più violentemente. Sentivo i rumori della plastica contro la carne nuda, le sue mani che afferravano i miei fianchi decidendo il ritmo. Sempre più veloce, sempre più veloce.
<Padrona, la prego, devo venire> dissi tra un gemito e l’altro, allo stremo delle forze.
disse, prodigandosi in un countdown dove ogni numero era un colpo, ogni colpo la mia rovina.
Dovetti far affidamento a tutta la ma bravura per evitare di venire prima della fine.
Appena la Padrona pronunciò il numero zero, fu un’esplosione di sensazioni.
Non era solo un orgasmo, era molto di più.
Era la realizzazione di una fantasia che era rintanata da anni nella mia testa.
Era felicità assoluta libertà primordiale e sesso bestiale.
Era qualcosa di crudo difficilmente realizzabile nella vita normale e io ero riuscito a raggiungerlo grazie ad un sito di Pegging.
Mi gettai al suolo, in attesa di un ordine ma la Padrona divenne improvvisamente amica. Mi lasciò riprendere le forze mentre lei si denudava e indossava i suoi abiti normali. Credo di essere stato per lungo tempo su quel freddo pavimento perché quando aprì gli occhi avevo i brividi. Il sudore si era raffreddato e la mia pelle era gelata.
Di Valeria neppure l’ombra, mi feci una doccia veloce, mi vestii e mi misi a letto.
Temevo che tutto sarebbe cambiato, che avevo perso Valeria, un’amica e una Padrona.
Questi pensieri mi tenevano sveglio perciò decisi di connettermi al sito Pegging, in cerca di quel conforto che nei mesi precedenti non mi era mai stato negato. Avevo trovato amici e amiche con cui mi sono confidato nella semplice pura e semplice e in cambio avevo trovato conforto e comprensione.
Nella casella messaggi c’erano diversi messaggi tra cui quello di Valeria.
“Non è tutto finito ma è tutto cambiato. Adesso sei la mia sola e unica cagna, riposati bestiolina perché non hai idea di quanto piacere ho in serbo per te”.
Non era finita. Un sorriso si impossessò del mio viso. Non era finita…
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