L’inizio della storia di strapon a Vicenza dei sue partner

La storia :

“Sei ancora convinto?” mi chiese Al83. “Sì,” risposi nuovamente, come se la ragazza vicentina dall’altra parte, che avevo conosciuto pochi giorni prima in chat, mi avesse chiesto semplicemente se volevo ancora ordinare la pizza e non se volessi ancora praticare il pagging con lei.

I nostri veri nomi preferisco non dirli userò i nomi fittizi di Maria (Al83 in chat) per lei e Marco (Jig75) per me.Per una vita ho cercato, anche on line tra i siti per mistress ma riuscivo a trovare solo donne attempate o esteticamente trasandate e il tutto con un costo di oltre 100 euro! 

Ma in quel momento la mia fantasia si stava realizzando veramente.Il giorno prima Maria mi mandò la foto dei suoi giocatoli con lei vestita sexy e la domanda: “Quale sceglierai domani?”Quello fu solo la sua ennesima provocazione via chat, ci sentivamo da giorni e da giorni giocava con me come il gatto con il topo e la cosa mi piaceva un sacco.Arrivai a casa sua un’ora prima di quel momento e la prima cosa che notai quando mi apri furono i tre dildo della sua collezione, ordinati dal più piccolo a sinistra al più grande a destra, sorrisi e capii che finalmente avrei veramente realizzato quella mia fantasia cosi difficile da condividere.Lei mi sorrise a sua volta, maliziosa come sempre, e mi fece accomodare nel suo salotto. “Vuoi un caffè?”Parlava come se tutto fosse assolutamente normale, come se avesse molta esperienza dell’argomento, solo dopo scoprii che non mi ero sbagliato. 

Il tempo dello strap-on la coppia a Vicenza

Ero sul divano ancora con la tazzina del caffè, ormai vuota, tra le mani quando con la solita calma mi ordino di spogliarmi. 

Mentre eseguivo ubbidiente e in silenzio mi chiese se avessi fatto la mia scelta, optai, per la mia prima volta, per il più piccolo.Lei andò a prenderlo e, prima si tolse l’unico indumento che portava, un vestito sexy ma elegante e poi lo indosso. 

Io ero in piedi davanti a lei, il suo cazzo si ergeva dritto in aria, solido, denso e luccicante. Lei si avvicino a me e mi intimo di girarmi, con le mani mi costrinse a mettermi a 90 gradi.Ha spinto le mie ginocchia verso le mie spalle, si è inginocchiata tra le mie gambe divaricate, poi ha bagnato la punta delle sue dita e ha massaggiato tutto attorno al buco del mio sedere.Maria*: “Sei ancora convinto?” Io: Si.

M.: “Vuoi quindi che ti scopi Marco?”

Io annuì con la testa.

M.: Dimmi, dimmi che vuoi che ti scopi.

Io: “Voglio che tu mi scopi.”M. ‘Chiedi per favore.’ Io: ‘Per favore, fottimi. Oh per favore, fottimi. Voglio solo sentirti in me, ho bisogno di venire. ‘Il mio cazzo era incredibilmente duro ed in preda ad una erezione possente.Tremavo dal desiderio e dal nervosismo per quella prima volta così quando fece scivolare per primo uno e poi due dita dentro di me un po’ mi irrigidì.”Toccati. Tocca il tuo cazzo.”, mi ordino ancora. 

L’orgasmo prostatico a vicenza

Mi accarezzò la prostata, molto delicatamente, e sentii contemporaneamente ogni muscolo del mio corpo teso che lentamente si rilassava e le sue dita che mi esploravano.’Si.’ Annuì un paio di volte, più una contrazione riflessa che un cenno di assenso. Nel mentre stava guidando il suo uccello dentro di me. Era bagnato, non so quando avesse trovato il tempo di lubrificarlo ma aveva organizzato tutto per bene. Gemetti.”Ti piace?”Quanto ti piace?’ Lo fece scivolare di nuovo indietro, poi di nuovo, un po’ più avanti questa volta. Un altro gemito. Una contrazione.

Si inginocchio, posò una mano su ciascuna delle mie ginocchia aperte e mi spinse indietro, aprendomi e spingendomi indietro, mentre scivolava dentro e fuori da me. La mia faccia doveva essere tesa in un’espressione di piacere e di estasi, unita con concentrazione nello sforzo di non venire ancora. Lei voleva farmi venire. Sapeva che l’accumulo e il nervosismo e la sorpresa e la gioia di essere scopati in un modo completamente nuovo avrebbero portato a un orgasmo che di quelli che arrivano dal profondo e che avrei spruzzato sperma ovunque.

Quando stavo per venire ha afferrato il mio uccello e ha fatto in modo che mio sperma finisse sul mio corpo e sul mio petto, ma anche su divano e sul pavimento. Gemetti e urlai ancora.Il mio culo si irrigidiva attorno al suo cazzo per l’impatto dell’orgasmo, e il mio stesso cazzo veniva mosso violentemente nella sua mano.

Da quel giorno mi ha scopato più volte e qualche volta ho pure contraccambiato, con Maria abbiamo creato una relazione particolare, complicità, gioco ma anche amicizia. Non smetterò mai di ringraziare incontri.straponamatoriale.com per questo incontro che mi ha aperto a tante nuove conoscenze e piaceri intensi.