Io e Luciano siamo una coppia aperta ad ogni genere di pratiche sessuali ma, in alcune occasioni, a renderci così affiatati è la nostra voglia di dare libero sfogo ai nostri istinti anche in luoghi impensabili.
A noi piace ovviamente sperimentare tantissime nuove tipologie di pratiche che, effettivamente, ci fanno sentire vivi ed eccitati come non mai, ma soprattutto in grado di assaporare quel livello di piacere che, in alcune occasioni, ci ha permesso di farci sentire ancor più desiderosi di consumare.
E questo è accaduto quella volta che, io e Luciano, abbiamo praticato il pegging in macchina, pratica che non immaginavo fosse così eccitante e che proprio il mio lui ha deciso di propormi in maniera così semplice e naturale da farmi rimanere quasi sbalordita della sua voglia di provare questo genere di nuove sensazioni.
La proposta del pegging in macchina
Diciamo subito che, io e Luciano, siamo una coppia semplice che ama vivere la sua vita sessuale in ogni singolo momento della giornata, senza che vi possano essere problemi di ogni genere.
Voglio anche mettere in risalto che io, che mi chiamo Ilary ed ho ventotto anni, sono una ragazza che ha delle idee particolari per quanto riguarda il sesso: spesso e volentieri, effettuando una pratica sessuale al mio lui, riesco a convincerlo ad effettuare una pratica particolare che io amo tantissimo.
Così, dopo tantissime serate trascorse tra una bevuta ed un rapporto sessuale e tra un rapporto sessuale ed un’uscita con altre persone nostre amiche, mi decisi a chiedere al mio uomo un tipo di pratica che, da quando me ne parlarono, mi rimase ben impressa in mente.
Potrete prendermi per folle ma io ho sempre amato dominare gli uomini in ogni senso, così decisi di proporre a Luciano di effettuare la pratica del pegging, ovvero quella che consiste nel consumare un rapporto anale con la donna nel ruolo dell’uomo e viceversa.
Luciano mi guardò quasi stupito: si percepiva, dai suoi occhi, che il terrore era tanto, ma anche la curiosità e la voglia di provare nuovi stimoli e sensazioni lo era, utilizzando sex toys come lo è lo stapon.
Così, una sera come tante altre, prima di rientrare a casa nostra, presi dall’eccitazione, visto che ero tutta la sera che sotto il tavolo del ristorante strofinavo il mio piede nudo sulla gamba e nell’uccello di Luciano, cosa che lo fa veramente impazzire, decidemmo di terminare la nottata con un bel rapporto differente, ovvero lui decise di accontentarmi e di permettere di rivestire il ruolo di un uomo vero e proprio.
L’automobile del peccato
Luciano era veramente eccitato come non lo avevo mai visto: questo sia perché avevo un vestito nero e non indossavo l’intimo, sia perché si era divertito coi miei piedi sotto il tavolo ed anche perché sapeva che, dopo questa pratica, avrei fatto quella che avrebbe voluto lui.
Andammo in una zona isolata dietro casa nostra: abitiamo in periferia ed in una zona poco trafficata, quindi Luciano decise di parcheggiarsi in un piccolo spiazzo che ci ha visti diverse volte come protagonisti di rapporti sessuali talvolta improvvisi, altre programmate.
Abbassammo i sedili della sua auto, che risulta essere maggiormente spaziosa e soprattutto comoda come un letto, e mi misi sopra di lui: inizia a spogliarlo lentamente e soprattutto con un fare molto sensuale, accarezzandogli il petto.
Feci in fretta a spogliarlo, visto che mentre guidava si era già tolto le scarpe e slacciato la camicia e sbottonato i pantaloni.
Dopo averlo spogliato, lui volle fare lo stesso con me: mi tolse le scarpe ed il vestito ed iniziò a toccarmi dappertutto, come solo lui sa fare per farmi eccitare.
Ma prima che potesse andare avanti, decisi di interromperlo e di ricordargli la sua promessa: presi la mia borsetta e tolsi un bel strapon, che avevo comprato per l’occasione.
A dire il vero lo avevo ordinato da internet assieme ad una lozione per rendere il rapporto maggiormente piacevole e meno doloroso e fortunatamente il pacco era arrivato giusto in tempo per il nostro rapporto.
Feci girare Luciano di spalle e lentamente gli massaggia schiena e glutei con la lozione: piano piano inizia a penetrarlo con lo strapon e vidi che, al contrario di quanto mi aspettavo, dilatò le natiche per agevolare la penetrazione.
Decisi di fare piano con lui: era la prima volta che praticavamo il pegging e non volevo che questa volta fosse l’ultima, anche perché temevo che lo strapon gli potesse far male.
Mi distesi su di lui mentre lo penetravo e gli facevo sentire il mio seno duro: ero molto eccitata ed ansimavo come poche volte mi era capitato.
Ma anche lui era molto eccitato e mi diceva di essere più violenta, perché gli stava piacendo molto quella sensazione.
Così decisi di aumentare il ritmo e di penetrarlo con maggior violenza: mentre mi strofinavo su di lui e lo penetravo, con una mano lui mi strizzava il seno e con l’altra si toccava il pene.
Si stava masturbando mentre lo penetravo, cosa che mi fece eccitare maggiormente: per questo motivo lo penetrai con maggior violenza, fino a farlo arrivare analmente.
Era sudato, rosso in faccia ed eccitato ed inoltre aveva una forte erezione: io ero molto stanca ma soddisfatta e per premiarlo, lo feci arrivare dal pene come piaceva a lui, ovvero stimolandolo coi mie piedi.
Il suo orgasmo fu veramente incredibile: ci rivestimmo, tornammo a casa e dopo la doccia e qualche coccola, ci addormentammo stanchi e soddisfatti.
Dopo una settimana, Luciano si fermò nello stesso posto dell’ultima volta e mi chiese se avevo con me il mio piccolo amico di plastica da indossare, ovvero lo strapon: Luciano aveva scelto nuovamente il pegging come pratica ed io eccitata come non mai e sorridente, glielo mostrai.
Da quella prima volta ci furono molti parcheggi che ci videro protagonisti di questa particolare pratica sessuale, ognuna consumata con entusiasmo e piacere da ambo le parti.
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